Quella a cui siete arrivati è la “Riserva della Biodiversità dei Funghi Micorrizici”, che sono particolari simbionti benefici delle piante. Questi microrganismi, veri e propri fossili viventi risalenti ad oltre 460 milioni di anni fa, sono a rischio di estinzione nei suoli agrari a causa delle molte pratiche agricole per loro dannose (aratura, fertilizzazione chimica e trattamenti con pesticidi).
Nei suoli della Riserva sono presenti 58 specie diverse, appartenenti a 14 generi, il più alto numero mai registrato al mondo in un singolo sito.
La Riserva è considerata uno degli “hot spot” mondiali di biodiversità di questi preziosi simbionti
La grande biodiversità di questo sito è dovuta al fatto che è rimasto incolto per molti anni e al particolare ambiente mediterraneo, dove coesistono specie caratteristiche di climi temperati e sub-tropicali. Qui, infatti, sono state identificate specie tipiche dei climi caldi, come Gigaspora gigantea e Racocera fulgida, dei climi freddi, come Cetraspora armeniaca, Glomus aureum e Glomus badium e specie descritte solo in ambienti mediterranei, come Ambispora granatensis e Diversispora clara.
Questi microrganismi benefici vivono in simbiosi con le radici della maggior parte delle piante agrarie: cereali, tra cui grano, riso, mais, orzo; leguminose come fagioli, piselli, medica, trifoglio; alberi da frutto, inclusi agrumi, melo, pesco, vite e olivo; ortaggi come pomodoro, patata, fragola, lattuga, peperone, melanzana, e specie economicamente importanti come girasole, cotone, caffè, cacao, albero della gomma. Essi assorbono dal suolo e trasferiscono alle piante nutrienti minerali come fosforo, azoto, zolfo, potassio, calcio, rame e zinco; questa attività si realizza attraverso le ife, una fitta rete di cellule allungate che si estende dalle radici al suolo circostante e che può raggiungere lunghezze di circa 40 metri per ogni metro di radice. Le piante micorrizate mostrano, oltre a una maggiore crescita, una più alta resistenza agli stress e un più alto contenuto in sostanze antiossidanti preziose per la nostra salute.
I funghi micorrizici sono simbionti obbligati e non possono riprodursi massivamente senza la pianta ospite. Pertanto il mantenimento del loro germoplasma avviene in collezioni ex-situ, o in-situ:
- Il mantenimento ex-situ avviene in serra unitamente alla piante ospiti, oppure in-vitro in laboratorio e in condizioni di sterilità
- Il mantenimento in-situ è una strategia a lungo termine per salvaguardare la biodiversità dei funghi micorrizici è rappresentata dalla conservazione attraverso la protezione degli ecosistemi dove questi preziosi simbionti sono presenti. Un esempio di tale strategia è rappresentato dalla Riserva che state osservando