Produzioni vegetali

Il CiRAA dispone di circa 700 ettari di terreni agrari dalle diverse caratteristiche agropedologiche, 380 dei quali vengono utilizzati come seminativi. Si trattata di terreni alluvionali, argillosi, di medio impasto e sabbiosi, destinati a diverse colture e gestiti secondo tecniche di agricoltura integrata e biologica

Gli interventi di tecnica colturale sono diversificati in funzione del tipo di suolo, e della disponibilità dell’irrigazione. Particolare cura viene posta al rispetto delle rotazioni. Oltre il 50% dei suoli agricoli è occupato da colture foraggere mentre il 40% circa è dedicato alla coltivazione di cereali, di leguminose da granella e di colture industriali. Superfici contenute sono dedicate alle produzioni colture orticole (1%) mentre la produzione di biomasse ad uso energetico interessa oltre il 5% dei terreni. In alcuni campi sono presenti colture non convenzionali, frutto di specifiche scelte sperimentali, quali piante in grado di fornire materie prime per la produzione di biolubrificanti, coloranti naturali o dolcificanti

La ripartizione colturale rispecchia i principali avvicendamenti attuati nella pianura litoranea pisana, si passa da quelli biennali fino a rotazioni settennali. Gli avvicendamenti più lunghi comprendono generalmente prati di erba medica utilizzati per quattro o più anni. Tra le colture agroforestali dedicate alla produzione di energia occupano ampio spazio le colture arboree a turno di ceduazione breve quali il pioppo (SRF)

Le principali specie coltivate sono:

– colture erbacee industriali: avena, frumento duro e tenero, orzo, girasole, mais, sorgo, favino, lino, colza, brassica carinata;

– colture foraggere: mais da insilato, triticale, triticale da insilato, erba medica ed erbai misti;

– colture da energia: pioppo, arundo, panico, miscanto;

– colture da orto: carciofo, cardo, carota, cavolo, cicoria, cocomero, fagiolo, finocchio, melanzana, melone, patata, peperoncino, pomodoro e porro;

– altre colture: cartamo, ricino, robbia, stevia, tappeti erbosi;

una parte consistente di seminativi, il 20% del totale è destinato alla sperimentazione sia di pieno campo, sia parcellare

Nel corso degli anni, la profonda interazione tra attività agricola, ricerca e sperimentazione ha consentito l’autofinanziamento delle ricerche di lungo periodo (Long Term Experiment), il trasferimento dei risultati della ricerca su scala aziendale e la soluzione di alcune problematiche agro-ambientali emergenti sul territorio. L’offerta di occupazione, la tutela del paesaggio e l’impegno nelle produzioni di qualità hanno contribuito a rendere saldo il legame tra il CiRAA ed il territorio

Torna in cima