Il CiRAA e l’UNESCO

Il programma MAB

Nel 2004 l’UNESCO ha istituito una nuva Riserva della Biosfera, chiamata “Selve Costiere di Toscana“. Il territorio è quello del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli e dei centri abitati di Marina di Pisa e Tirrenia. L’iniziativa promossa dall’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli è stata condotta con il fondamentale contributo del Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’Università di Pisa che gestisce direttamente parte della Tenuta di Tombolo, interna al Parco (e alla neo riserva).

Le Riserve della Biosfera (631 Riserve in 119 paesi, di cui 13 in Italia) sono istituite dall’Unesco all’interno del Programma MAB (Man and Biosphere), un programma creato nel 1968 per riconciliare l’ambiente e lo sviluppo; esse sono definite “aree di ecosistemi marini e/o terrestri che sono internazionalmente riconosciuti all’interno del Programma MAB dell’UNESCO. Le Riserve della biosfera sono istituite per promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra l’umanità e la biosfera”. I criteri ispiratori della Rete sono quindi di conservazione della diversità biologica e di salvaguardia dei valori culturali ad essa associati. Le Riserve sono siti privilegiati per la ricerca, la formazione, l’educazione ambientale e, nel pieno coivolgimento delle comunità locali, la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse. Costituiscono inoltre siti di dimostrazione e poli di azione nel quadro delle politiche di sviluppo regionale e di pianificazione del territorio; la Rete mondiale delle Riserve della Biosfera contribuisce così all’attuazione degli obiettivi fissati nelle diverse Conferenze Internazionali sulla biodiversità (es. Conf. di Rio, Agenda 21).

La riserva “Selve Costiere di Toscana” è strutturata, come tutte le Riserve della Biosfera, a zone così definite:

zone centrali (“CORE AREAS”), nelle quali l’obiettivo principale è la conservazione degli ecosistemi ed è prevista solo la ricerca scientifica: nel nostro caso sono tutte le Riserve naturali istituite dall’Ente Parco (cira 200 ettari);

zone tampone (“BUFFER AREAS”), rafforzano l’azione protettiva delle vicine zone centrali. Vi si sperimentano metodi di gestione delle risorse rispettosi dei processi naturali, si promuove la ricerca scientifica e sperimentale, l’educazione ambientale ed il turismo sostenibile. Nel nostro caso sono zone tampone tutte le zone naturali e seminaturali del Parco: le aree boscate, il lago e il corpi idrici, le zone umide e le paludi, gli arenili e le dune, per circa 10.000 ettari.

zone di transizione esterne (“TRANSITION AREAS”), dove si svolgono attività economiche per il miglioramento del benessere delle comunità locali. Sono quindi presenti insediamenti abitativi, industriali, attività agricole e industriali. Lo sviluppo e la gestione delle risorse naturali deve comunque rispettare l’ambiente. Nel nostro caso sono aree di transizione i centri abitati di Marina di Pisa e Tirrenia, le zone agricole e industriali, gli insediamenti turistici ed una fascia marina fino a 6 metri di profondità, per una superficie di oltre 10.000 ettari. Queste zone di transizione sono susciettibili, in futuro, di estensione nelle zone più esterne, per un sempre maggior coinvolgimento degli attori economici in processi di sviluppo sostenibile del territorio.

Implicazioni:

– un maggior prestigio e visibilità su scala internazionale e nazionale del sito, che si può tradurre in maggior riconoscimento e promozione di forme di sviluppo sostenibile del territorio (es. turismo);

– una maggior visibilità e un rafforzamento del ruolo del Parco nello sviluppo sostenibile del territorio, non solo quello della Riserva, a livello di esperienze di gestione, ricerca, sperimentazione, monitoraggio, educazione ambientale, formazione;

– un maggior coinvolgimento nella gestione fra i diversi operatorio economici del/nel territorio per una gestione responsabile da parte delle comunità locali;

– la supervisione, anche tramite promozione di iniziative, da parte dell’Unesco (che ogni dieci anni verifica se il riconoscimento può essere rinnovato e cioè se gli obiettivi e le raccomandazioni poste sono state rispettate).

La Riserva della biosfera è quindi uno strumento straordinarioche può legittimare le scelte in materia di sostenibilità ambientale, anche nei confronti di attività a più forte impatto ambientale. Per questo è importante sottolineare che la gestione rimane comunque a chi già la effettua e i vincoli restano quelli di cui alle leggi vigenti (aree protette, paesaggio, idrogeologico, ecc.), esercitati dalle Autorità competenti.

Quindi: non più vincoli, ma più opportunità.

Ed ecco cosa dice il Comitato MAB-UNESCO della riserva neo designata: “La Riserva della Biosfera Selve Costiere di Toscana, un’area costiera in Italia orientale, collega il Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli con i processi di pianificazione urbanistica e di sviluppo socio economico delle città di Pisa e Livorno. Peculiarità del sito sono l’agricoltura sostenibile, la selvicoltura, ed il turismo assieme alla conservazione dell’ecosistema”.

Per ulteriori informazioni sul Programma MAB consultare il sito http://www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco/Detail/186

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