“L’idea è quella di utilizzare gli scarti agricoli, principalmente spezzato di cereali e residui di mondatura degli ortaggi, come substrati per l’allevamento di insetti da utilizzare per produrre mangime“, spiega Elisabetta Rossi del dipartimento di Acienze agrarie alimentari e agroambientali dell’Università di Pisa.
L’obiettivo è quindi di trasformare degli scarti in una risorsa creando così anche una nuova attività all’interno delle aziende agricole.
E’ questa la sfida del progetto Feeds, appena finanziato dalla Regione Toscana e coordinato scientificamente dall’Università di Pisa e di cui la professoressa Rossi è la referente.
Il progetto Feeds ha preso il via ufficialmente lo scorso 23 ottobre al Centro di ricerca ‘E.Avanzi’ dell’Università di Pisa con un convegno intitolato ‘L’utilizzo degli insetti nei mangimi: presente e futuro‘.
Una giornata in cui erano presenti anche gli altri partecipanti del progetto tra cui l’Università di Firenze, Nutrigene Srl, spin off dell’Università di Udine, quindi la Cooperativa zoocerealicola L’Unitaria di Lucca, l’azienda agricola Marchini Silvia e l’agenzia di formazione Imofor Toscana.
Il progetto durerà tre anni e ha tra gli obiettivi principali quello di costruire un impianto in grado di utilizzare gli scarti agricoli per l’allevamento di due specie di insetti, la mosca soldato nera Hermetia illucens L. e il verme delle farine Tenebrio molitor L.
Il passo successivo sarà la produzione di larve e pupe essiccate e macinate da trasformare in farine proteiche da usare come mangimi per pesci, animali da compagnia e specie avicole.
Infine, applicando i principi dell’economia circolare e della bioeconomia, il progetto prevede la produzione di compost a partire dai residui dell’allevamento di insetti.
Nello specifico il ruolo dell’Università di Pisa sarà quello di mettere a punto le metodiche di allevamento degli insetti in funzione dei substrati disponibili e di ottimizzare i processi di produzione delle farine.
La conoscenza della biologia degli insetti e la capacità di condurne l’allevamento costituiscono infatti un presupposto di base per ottenere una produzione di qualità idonea al commercio.
“Nel mondo occidentale si parla molto dell’utilizzo degli insetti nell’alimentazione umana e animale – ha concluso Elisabetta Rossi – tuttavia, mentre l’uso diretto da parte dell’uomo incontra oggi ostacoli culturali, l’impiego nell’alimentazione animale potrebbe contribuire alla sostenibilità delle produzioni zootecniche, e ci riguarda indirettamente come consumatori”.